Nell’ambito delle iniziative, organizzate dalla federazione varesina del PCI, in occasione del centenario della Rivoluzione Bolscevica, IL TRENO DI LENIN, partito da Busto Arsizio il 17 maggio scorso (YO SOY FIDEL), si ferma a Gallarate il 29 giugno, alle ore 20,30, presso la sala convegni della CUAC di Gallarate, via Torino 64, con il titolo UCRAINA ANTIFASCISTA E DONBASS,
*Il PCI,che ha da sempre stigmatizzato la natura nazifascista del governo Poroshenko; che ha promosso decine e decine di iniziative pubbliche in Italia contro l’intervento a Kiev degli USA, della NATO e dell’UE a favore del “golpe” nazifascista che ha portato al potere l’attuale presidente ucraino; che sempre si è schierato a fianco della lotta antifascista del popolo del Donbass; che ha sempre denunciato, sul piano nazionale ed internazionale, la persecuzione, da parte di Kiev, dei comunisti e delle comuniste del Donbass e che è parte attiva della “Carovana”, il PCI esprime innanzitutto la piena solidarietà ai compagni e ai militanti che nel mese di maggio hanno avuto il coraggio di denunciare, nelle terre del Donbass, la violenza fascista di Kiev e, insieme, denuncia il gravissimo atteggiamento di Poroshenko e l’altrettanta grave e subordinata decisione del Ministro degli Esteri del governo (PD) di Gentiloni.
Sia la minaccia di Poroshenko che la posizione assunta dal Ministro degli Esteri italiano devono indurre e indurranno i compagni e le compagne, le forze antifasciste e democratiche a continuare e rafforzare denuncia e la lotta contro il nazifascismo di Kiev. Per questa lotta il PCI è in prima linea. (*nota di Fosco Giannini, segreteria nazionale PCI, responsabile dipartimento esteri)
Pubblichiamo, di seguito, la lettera della Segreteria Nazionale del PCI inviata alla Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini in occasione della visita del Presidente della Rada ucraina Andriy Parubiy.
Gentile Presidente,
apprendiamo che Ella, nel quadro di un incontro teso a stabilire forme di cooperazione parlamentare tra la Camera dei Deputati italiana e la Rada ucraina, ha ricevuto ufficialmente il Presidente della Rada Andriy Parubiy, dichiarando a commento del suddetto incontro di avere registrato una piena sintonia sul piano amministrativo e politico. Non ci risulta che sia stato da Ella espresso alcun formale distinguo nei confronti dell’operato del suddetto personaggio.
Come può immaginare, non condividiamo affatto la posizione assunta dal governo italiano e dalla stessa Unione Europea sulle drammatiche vicende che stanno a tutt’oggi colpendo la popolazione russofona residente nella parte orientale del territorio ucraino. E critichiamo fermamente il vergognoso silenzio con cui i Paesi membri dell’Ue hanno accolto la durissima repressione attuata dall’attuale Presidente e dal governo ucraini nei confronti delle forze comuniste e progressiste di quel Paese, nonché la riabilitazione di criminali di guerra e collaborazionisti nazisti. Ma, accanto a questo, c’è dell’altro che risulta a noi particolarmente intollerabile e che è quindi oggetto di questa nostra nota di protesta.
L’attuale Presidente della Rada ucraina da Ella ricevuto è un neonazista dichiarato. Ha infatti fondato nel 1991 il Partito Nazionale Sociale Ucraino, ideologicamente ispirantesi al Partito Nazional Socialista di Adolf Hitler. Ma ha anche avuto un ruolo operativo, avendo in questi anni guidato formazioni paramilitari di estrema destra, nazionaliste e razziste, che si sono rese protagoniste di pestaggi e sanguinose violenze: non è un caso che egli abbia avuto rapporti stretti con i responsabili del massacro di Odessa del 2 maggio 2014, dove sono stati uccisi migliaia di manifestanti che esprimevano la loro opposizione al colpo di stato in atto a Kiev.
Riteniamo assai grave che le istituzioni di un Paese antifascista quale è l’Italia intrattengano relazioni cordiali con personaggi di tal fatta. Pertanto Le chiediamo di fornire spiegazioni su tale intollerabile episodio.
In fede
La Segreteria nazionale del PCI