Busto Arsizio: l’antifascismo e la democrazia non abitano qui

 

Oggi 25 Aprile 2018 ricordiamo il popolo italiano che in armi, dopo 20 di dittatura fascista conquistò la libertà.
Ricordiamo il tragico bilancio della Lotta di Resistenza, i fucilati di Fossoli e delle Ardeatine, gli impiccati e le centinaia di massacri di civili inermi avutosi nelle Piazze d’Italia fino a Marzabotto, i torturati e i 70.000 deportati nei campi di concentramento nazisti, campi da cui molti non sono più tornati!
La lotta resistenziale fu condotta da tutto il popolo italiano per riaffermare il proprio diritto alla libertà, all’autogoverno, alla democrazia e soprattutto per riconquistare la dignità nei confronti del mondo intero.
Il nostro paese 73 anni fa seppe unirsi nella lotta con altri popoli per combattere il mostruoso disegno nazista e fascista fondato sullo sfruttamento schiavile degli esseri umani in nome del folle progetto razzistico dello “ spazio vitale” de Reich Germanico.
Noi oggi da tutto questo abbiamo possiamo dire di aver imparato che la pace e la libertà sono un bene indivisibile, abbiamo imparato che ogni oppressione, ogni forma di schiavitù sono un insulto a tutto il genere umano e che a ragione possiamo dire che ogni qualvolta un popolo ritrova la libertà noi tutti siamo più liberi, e che è l’umanità intera che ha motivo di gioire.
Tante furono le speranze che nel lontano 25 Aprile del 1945 fiorirono, ma una di questa noi qui la ricordiamo con forza, quella che il fascismo doveva essere liquidato per sempre e con esso ogni forma di ingiustizia e sopraffazione.
Eppure non è stato così, le speranze, questa speranza, si è scontrata in tutti questi anni con la dura realtà, il paese non ha progredito socialmente e culturalmente come si auspicava, anzi dobbiamo constatare come lo spirito democratico e partecipativo proprio della Resistenza sia stato spesso vanificato, rattrappito e imbalsamato da interessi politici che niente hanno a che fare con il patto unitario che reso possibile la Repubblica e la Costituzione, il documento, quest’ultimo, nel quale è racchiuso il programma di una straordinaria democrazia delle libertà sociale: “ Fondata sul Lavoro”.
I continui attacchi posti in essere in questi anni hanno ben evidenziato come le forze autoritarie presenti nello stato nato dalla Resistenza si siano a lungo adoperate affinché si frantumasse la straordinaria forza progressiva e riformatrice presente nella Costituzione. Attacchi alla pari dignità sociale per tutti : dal diritto al lavoro al diritto allo studio per non dimenticare la tutela alla salute pubblica, risultano ad oggi programmi incompiuti e comunque affetti da una regressività neoliberista che pregiudica i risultati ottenuti tra gli anni ‘60 e ’70 grazie alle grandi lotte dei lavoratori.
In questi anni si è assistito ad un revisionismo prima sotterraneo poi palese volto ad annichilire i valori della Resistenza e della Costituzione e questo l’abbiamo vissuto anche a Busto Arsizio: dall’eliminazione del Comitato Antifascista Cittadino ad oratori, chiamati dall’allora sindaco leghista, propugnatori di idee assai discutibili e fondamentalmente revisioniste della Resistenza: “ la Resistenza padana” ecc., e non di tutto il paese.
Per poi giungere ad oggi, dove si è cercato di dare un organigramma della manifestazione fatta ad uso e consumo di un Sindaco che ha più riprese fa fatto intendere il suo essere fondamentalmente antiresistenziale, reso evidente dal fatto che alle associazioni cittadine rappresentanti dei valori della Resistenza sono state escluse da ogni attiva presenza per la organizzazione della celebrazione del 25 Aprile.
Non è stato concesso né l’oratore né tanto meno la sala, quella consiliare.
Oggi possiamo dire che con l’attuale Sindaco di centro destra, la città di Busto Arsizio, medaglia di bronzo della Resistenza, ai suoi cittadini caduti durante la lotta resistenziale viene impedito di celebrare, nelle istituzioni che il loro sacrifici ha contribuito a creare, la commemorazione del loro ricordo!
Noi cittadine e cittadini democratici riteniamo che ciò sia inaccettabile e che a partire da questo 25 Aprile promuoveremmo, iniziative, tavoli d’incontro per favorire momenti unitari tra i diversi soggetti politici e culturali presenti sul territorio cittadino atti a rispondere a questa condizione di inaccettabile emergenzialità per la democrazia.

Ora e sempre Resistenza

 

Partito Comunista Italiano sez. Busto Arsizio

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